Archivio storico Lugano

Brevi note sul monumento dedicato a Luigi Canonica

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Quando il noto architetto Luigi Canonica, nato a Roveredo Ticino nel 1764, muore a Milano nel 1844, sono numerose le attestazioni di stima e le iniziative per ricordarlo. Nei mesi successivi, anche per ricordare il munifico dono di 40’000 lire per un premio da assegnare annualmente in alternanza tra pittura, scultura e architettura, l’Accademia di belle arti di Brera indisse un concorso per la realizzazione di un monumento dedicato alla memoria del Canonica. L’esecuzione venne affidata allo scultore Raffaele Monti e il monumento è ancora visibile nel cortile d’onore del palazzo di Brera.

Dopo la morte dell’architetto il pronipote Francesco Porta di Manno, assieme al padre Antonio, si impegnò per erigere un altro monumento dedicato al Canonica, dando sempre l’incarico a Raffaele Monti. L’11 aprile 1846 la famiglia Porta propone alla municipalità di Lugano di accettare il dono del monumento e qualche mese dopo la Città risponde ringraziando e accettando. Nel novembre dello stesso anno Francesco Porta informa che è possibile procedere alla posa: i marmi da collocarsi nel palazzo comunale sono giunti a Lugano, assieme agli operai per la loro posa. La municipalità cittadina informa quindi il Porta che può procedere alla posa, che avverrà “ove trovasi attualmente la nicchia sul primo ripiano dello scalone”, sotto la supervisione di alcuni rappresentanti del municipio.

Le vicende del monumento non terminano però con la sua posa, poiché qualche giorno dopo, il 14 novembre, il sindaco di allora Giacomo Luvini-Perseghini, durante una riunione di municipio, tuona contro la scelta della posa del monumento nello scalone di Palazzo civico. Luvini-Perseghini sottolinea infatti che la precedente seduta del municipio è stata convocata e si è tenuta in sua assenza e – secondo la Legge organica comunale – ciò può accadere solo se il sindaco si trova all’estero o per motivi di urgenza. Il verbale della seduta prosegue con queste parole:

“Ora il Sig. Sindaco essendo in patria, sebbene momentaneamente lontano da casa, e trattandosi di un affare di nessuna urgenza (sott.: la posa del monumento) e che meritava grave ponderazione, affare già a conoscenza del Sindaco stesso, doveva aspettarsi la convocazione ordinaria da lui fatta della municipalità”.

Verbali sedute Municipio di Lugano

Il sindaco espone poi le proprie motivazioni riguardo alle sue perplessità sul collocamento e la sostanza del monumento:

“Perché il monumento del Canonica essendo stato fatto per essere collocato in un cimitero, era disdicente il collocarlo nel Palazzo della Comune, il quale non è ?? a ricevere monumenti di simil natura.
Perché l’iscrizione mortuaria posta sul monumento stesso, e principalmente le parole “i nipoti Porta posero” è di una tale sconvenevolezza pel luogo in cui è collocata che non può onorevolmente essere tollerata.
Perché i lavori del Palazzo essendo ultimati ed il tutto essendo stato consegnato all’assemblea, spettava a Lei sola di decidere se voleva, o nò ricevere il monumento Canonica ed ammettere il principio che sia lecito a chicchessia di far collocare delle lapidi mortuarie nel Palazzo Civico Luganese.
Per lo che la municipalità non era abilitata a prendere la decisione da essa adottata. Laonde a garanzia del proprio decoro e della propria risponsabilità il sottoscritto fa scrivere a protocollo la presente protesta dichiarando di volerla portare all’assemblea per la di Lei decisione”.

Verbali sedute Municipio di Lugano

In seguito però l’assemblea comunale non si pronunciò sull’ubicazione e la relativa idoneità del monumento; l’appassionata intemerata del sindaco di allora non ebbe seguito per le sorti della scultura, trovandosi la stele col mezzobusto del Canonica ancora nel palazzo civico di Lugano.

 

Nicola Arigoni