Museo storico di Lugano

1892-1994 ca.
Consistenza rilevata
Consistenza (testo libero):
Quattro faldoni, dieci registri manoscritti e uno schedario cartaceo – 2.5 ml
Note
Nel 1898, quando a Lugano furono indetti i festeggiamenti per il centenario dell’Indipendenza ticinese, si allestì un’esposizione storica. Il lavoro di raccolta documentaria contribuì ad accrescere l’interesse per il patrimonio storico locale, dai beni monumentali, alle antiche carte, fino agli oggetti storici della cultura materiale. Nei primi anni del Novecento fu così avviata una concreta attività in vista della costituzione di un museo storico cittadino. Il 1° ottobre 1903 di tenne la seduta costitutiva della Commissione del Museo storico civico. Dopo alcuni anni di lavoro, il 6 maggio 1906 fu inaugurata nel nuovo Palazzo degli studi un’esposizione permanente. Nel 1912, grazie all’alienazione comunale del Parco Ciani e relativi stabili fu possibile la sua migliore sistemazione. Dopo le debite ristrutturazioni, il 2 maggio 1915, al pianterreno dell’ottocentesca Villa Ciani fu inaugurato il definitivo museo storico-archeologico. Il museo contava 14 sale d’esposizione e la materia illustrata era suddivisa in sezioni distinte secondo le epoche storiche. Col passar degli anni l’azione dell’umidità dei locali gli diede “un’aria muffosa, disordinata, squallida e desueta”, tanto che nel 1963 si dovette operare il suo smantellamento. Si pensò allora di allestire un nuovo e più moderno museo storico in un edificio nel frattempo alienato dal Comune (si tratta della villa fatta costruire nel 1904 in via Franscini da Adolfo Enderlin e poi passata alla storia come villa Saroli, dal nome della famiglia che ebbe ad ereditarla successivamente per legame di parentela). I diversi progetti di un museo per Villa Saroli rimasero però inattuati.
Una parte importante degli oggetti è ancora conservata dalla Città di Lugano nei depositi del suo Archivio storico. Le opere d’arte sono state inserite nella collezione d’arte della Città. Altri oggetti furono consegnati ai musei regionali (ad esempio la camera leventinese, donata al museo di Giornico nel 1980), mentre i reperti archeologici, di proprietà cantonale, furono ritirati dall’ufficio dei monumenti storici nel 1967.
Contenuto
Il fondo conserva la corrispondenza della Commissione del Museo storico e della municipalità inerente l’amministrazione e l’organizzazione del museo. Una parte importante della documentazione sciolta riguarda l’acquisizione degli oggetti esposti. Tra i registri, due contengono i verbali della Commissione e due degli inventari degli oggetti (compreso uno ordinato per sala).
Un schedario redatto tra gli anni 1970 e 1990 repertorizza gli oggetti dell’ex museo, ancora conservati dalla città. Uno schedario del 1947-48 è conservato presso l’ufficio dei beni culturali del Cantone Ticino, sezione archeologia. Difatti, gli oggetti archeologici, di proprietà cantonale, furono ritirati nel 1967.
Consultabilità
Consultazione libera, secondo regolamento interno ASL
Responsabilità
Data compilazione:
20 novembre 2013
Azione:
creazione
Compilatore:
Damiano Robbiani

Relazioni

Iconografica

Collezione / Raccolta

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